Gli effetti economici e politici di questo regime (tasse, ingiustizie, imposizione di funzionari, ecc.) fecero scoppiare la rivolta, che – sotto la guida di Gaismair, acclamato sin dai primi scontri vicino a Brixen, contro l'abbazia di Neustift (Novacella), capo della rivolta – divampò in tutto il Tirolo, a nord ed a sud del Brennero, compreso nelle valli trentine di Non, Sole e Fiemme. Il genio politico e sociale di Gaismair si manifestò sopratutto nella stesura degli oltre 90 articoli della "Landesordnung", del nuovo ordinamento del Tirolo, approvato da una Dieta di soli rappresentanti di contadini e di borghesi a Merano nel 1525: una generale riforma ugualitaria della società, la fine dei privilegi feudali del clero e della nobiltà, uno sforzo collettivo per l'istruzione del popolo, il risanamento economico basato sulla socializzazione delle miniere, sulla bonifica delle palude e su nuovi rapporti paritari tra campagna e città; un ordinamento politico spiccatamente democratico, con l'armamento del popolo al posto dei mercenari.
La rivolta fu ugualmente sconfitta, come in tutto il resto d'Europa. Nel Tirolo aveva saputo darsi il programma politica più articolato ed organico che si conosca. Gaismair però dovette fuggire, e fu alla fine ucciso da sicari imperiali, nel 1532, a Padova, sul territorio della repubblica di Venezia che per un certo tempo aveva appoggiato i suoi sforzi di riorganizzazione dei contadini, in funzione anti-absburgica. La sconfitta di quella rivolta anche nel Tirolo cancellò radicalmente e, fino ad oggi, definitivamente ogni idea di ribellione all'autorità costituita. Solo con Andreas Hofer, alla fine del '700 e sino al 1810, ci fu un nuovo sollevamento, ma questa volta per invocare il ritorno del Tirolo sotto l'imperatore e la restaurazione dei diritti del trono e dell'altare.
Gaismair è stato dimenticato e rimosso. Solo nel '800 da parte liberale e poi socialista si era cominciato a rivisitarlo e rivalutarlo. I nazisti avevano a loro volta tentato, negli anni trenta, di farne un eroe nazionalpopolare a loro uso e consumo. Dopo la seconda guerra mondiale l'attenzione anche delle correnti di sinistra cominciò a riscoprire Gaismair, del quale Marx ed Engels avevano scritto con grande ammirazione. L'opera più importante su Gaismair è stata scritta, significativamente, non da un tirolese o austriaco, ma da uno storico cecoslovacco, Josef Macek, studioso del rinascimento europeo.
A 450 anni della sua morte, avvenuta il 15 aprile 1532, il "Comitato per l'altro Tirolo" (un organismo di coordinamento dei settori sociali, culturali e politici avanzati e minoritari nel Tirolo a nord e sud del Brennero) con la "Michael-Gaismair-Gesellschaft" di Innsbruck, la Südtiroler Hochschülerschaft (universitari sudtirolesi) ed altri organismi culturali di Bolzano dà vita alle "giornate Gaismair 1982", in due sessioni, a Bolzano (16-17 aprile), con un convegno storico e la presentazione di una complessa ricerca sul "sistema politico e sociale del Tirolo".
Perchè nella coscienza tirolese ritrovi spazio anche la rivolta.
01.03.1982, Letture trentine e altoatesine, marzo 1982